Inbound e outbound marketing: pro e contro di 2 approcci... non sempre vincenti

3 Agosto 2021
Inbound e outbound marketing: pro e contro di 2 approcci... non sempre vincenti

Se ne parla ormai da anni, con grande preponderanza per il primo: l'inbound marketing è diventata, per tutti i comunicatori, la panacea per ogni tipo di Cliente.

Non sai cos'è l'inbound marketing? Vuoi sapere precisamente a cosa ci si riferisce quando si dice “outbound marketing”?

Se hai consultato molte pagine web imbattendoti in descrizioni lunghe, farraginose, piene di esempi ma un po' troppo astratti, prosegui nella lettura: ti spieghiamo in poche righe cos'è l'inbound marketing, ma anche il suo “antesignano” outbound.

Inbound marketing vs outbound marketing 

“Il termine inbound marketing indica una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per loro. Mentre il marketing cosiddetto outbound (in uscita) interrompe il pubblico promuovendo i contenuti (si pensi agli spot televisivi), la metodologia inbound si focalizza sul creare connessioni e risolvere i dubbi e i problemi che il pubblico già ha”. (fonte)

Le strategie più comuni dell'inbound marketing sono di contenuto: quindi una strategia di content marketing, supportato da SEO e SEM, social media marketing, e altri strumenti che si fondano sulla creazione di contenuti di qualità, che attirano le persone verso il tuo prodotto e la tua azienda, raggiungendo il pubblico di riferimento (ovvero già potenzialmente interessato ai tuoi servizi). In questo modo, allineando contenuti ad interessi del tuo target, attiri traffico in entrata che facilmente (almeno, molti così dicono) puoi convertire da prospect a Cliente (possibilmente fidelizzato).

L'outbound marketing è invece quella comunicazione pubblicitaria di “interruzione”: spot tv, stampa, radio, ma anche manifesti pubblicitari, ecc.
Si dice non funzioni più perché troppo generalista, “disturbante”, considerato subdolo e troppo commerciale.

Eppure le sue potenzialità, per alcuni prodotti generalisti (pensiamo soprattutto alla GDO), il fatto che raggiunga indistintamente milioni di persone, può essere un grande vantaggio.
Chi ti dice che molte persone cambiano canale durante la pubblicità, ha certamente ragione; ma altrettante invece seguono qualche contenuto qua e là e, ragionando sui grandi numeri, si tratta di un numero notevole di pubblico.
Chi ti dice che un contenuto di inbound marketing al contrario è sempre più seguito, ad oggi mente: quanti di noi bypassano contenuti sponsorizzati, articoli, blog (pur con una buona SEO) perché sappiamo che in realtà ci hanno profilati per quel contenuto, e quindi ci vogliono solo vendere qualcosa? Quasi tutti noi!

Ecco perché l'inbound marketing, di per sé, non sempre funziona. È un “mare” ormai popolatissimo e l'utente non è così sprovveduto: sa annusare l'inbound marketing e il fatto che tu gli voglia vendere, per “vie traverse”, il tuo prodotto.

Questo, anche quando fai promuovere qualcosa da un influencer: oggi, 9 su 10 utenti sanno che è una attitude meramente promozionale, l'influencer è pagato per dire quanto è buono ciò che vendi, pur non essendone magari convinto. Più subdolo di così... E si sa, difficile, con tutti questi dubbi, convincere qualcuno! Molte volte è altrettanto (se non più) funzionale una “onesta” e chiara pubblicità tradizionale a fini commerciali, che non cerca di “affabulare” l'utente!

Questo è uno dei motivi per cui l'inbound marketing, semplicemente applicato, non funziona.

L'unica strada per un inbound marketing che porti risultati è: creare contenuti davvero interessanti e utili, diversi da quelli degli altri, che creano “nuove regole” sulle regole precedenti (la base di ogni creatività, insomma!). La strategia assoluta non esiste: è sempre in evoluzione. Per questo occorre dedicare molto tempo all'inbound marketing, in una fase di studio praticamente interminabile.

Chi ti “vende” l'inbound marketing come una soluzione di per sé vincente, ti sta vendendo una chimera: come l'outbound, l'inbound marketing può essere tanto un successo come un flop clamoroso.

Alcune storiche campagne outbound di Coca Cola, ad esempio, sono ancor oggi modello di marketing vincente, pur essendo generiche, invasive, di interruzione, non targettizzate; di contro quante pubblicità simili, anche di big, sono state fallimentari, lato vendite prodotto e/o brand awarness? La differenza l'ha fatta l'idea, la creatività, l'evoluzione della comunicazione.

Lo stesso vale per l'inbound marketing e la SEO: non bastano contenuti in linea con gli interessi dei tuoi Clienti, non bastano parole chiave. Devi dare risposte inedite, utili, vere, fattive, al tuo target.
Non è semplice, ma come Agenzia di comunicazione (ne abbiamo viste tante!) sappiamo che il “click” fondamentale che ti fa passare da una programmazione didascalica ad una vincente è creare vero interesse con uno storytelling inedito, utile, capace di attirare fattivamente la tua buyer persona.

Insomma, cosa ti fa vincere? Oltre al prodotto, l'idea di comunicazione innovativa e “giusta” per il tuo messaggio! Noi ne abbiamo fatte tante: dai blog alle landing page, passando per i social, ma anche ADV stampa, tv, web... Dalla nostra esperienza, ti possiamo dire che a fare la differenza è si il medium, ma soprattutto il messaggio!

Per cui, se l'inbound marketing è una “fetta” di futuro della comunicazione di prodotto, anche l'outbound – nei suoi segmenti più vivi e fertili – può dare grandi risultati e soddisfazioni.

Come sempre, siamo a disposizione – con tutta la nostra esperienza – per valutare insieme il tuo caso specifico, senza impegno.

La strada per il successo è lastricata di buone intenzioni... ma deve avere soprattutto buone idee!